I cinque riti tibetani
Fonte di eterna giovinezza
I Cinque riti Tibetani normalizzano il disequilibrio dei sette centri energetici del corpo.
L’esecuzione dei 5 Riti ci aiuta ad ottenere e mantenere il benessere di mente, spirito e corpo.
Sono definiti la fonte dell’eterna giovinezza.
Ottimi risultati sono stati riscontrati in campi specifici quali l’emicrania, il giusto peso corporeo, la caduta dei capelli, la capacità di concentrazione ed apprendimento, i disturbi della menopausa, l’insonnia, il ritardo del processo di invecchiamento.
Il nostro corpo possiede 7 centri, 7 vortici energetici principali, i Chakra.
I Chakra corrispondono alle 7 ghiandole endocrine che a loro volta producono gli ormoni.
Sono proprio gli ormoni che regolano tutte le funzioni del nostro corpo, incluso il processo di invecchiamento.
Per evitare confusioni e rispondendo ad una domanda che mi è stata posta da un’allieva durante una sessione di Kimochi, ricordo che il PRANA in sanscrito significa Energia primordiale, quella che circola in canali detti meridiani, l’Energia che viene tradotta in cinese Chi ed in giapponese Ki, l’Energia che abbiamo imparato ad equilibrare durante un trattamento shiatsu o l’esecuzione dei Makko-ho; L’AUREA è un campo elettrico che suggerisce il fatto che siamo “nutriti” da una qualche forma di Energia che permea l’Universo; CHAKRA in sanscrito (una lingua ufficiale dell’India) significa “ruota”, “disco”, è simboleggiato anche dal fior di loto ed indica il punto di intersezione in cui vengono a contatto il corpo e la mente, la dimensione fisica e quella spirituale.
Il Chakra è un centro energetico, un vero e proprio vortice di energia. I Chakra sono 88.000. una quarantina rilevanti e 7 determinanti. Ciascuno dei sette vortici ha il proprio centro in una delle 7 ghiandole a secrezione interna del sistema endocrino corporeo ed ha la funzione di stimolare la produzione ormonale della ghiandola (gli ormoni regolano tutte le funzioni del corpo).
Il primo vortice, quello inferiore, il chakra della base, è situato sulle ghiandole riproduttive ed è associato alle ghiandole surrenali; al secondo, chakra sacrale, sono associate le gonadi, ovaie e testicoli, (addome inferiore); al terzo (plesso solare) viene associato il pancreas; il quarto, chakra del cuore si associa alla ghiandola del timo; il quinto è posto nella ghiandola della tiroide (collo), il sesto, terzo occhio, nella ghiandola pineale o epifisi (ghiandola che influenza l’intero organismo), il settimo, chakra della Corona, è associato alla ghiandola Maestra, o pituitaria o ipofisi, le sue attività secretorie regolano tutte le altre ghiandole.
Durante l’esecuzione dei riti occorre abbinare la corretta respirazione, la lentezza e la calma meditativa che già conosciamo.
I riti andrebbero ripetuti più volte in un giorno (si dice sino a 21 ripetizioni) e si consiglia di non effettuarli nelle ore serali (almeno il primo rito) se si soffre di insonnia o se si è iperattivi.