Naturalmente…
Il mio Shiatsu, quello che rilassa i vortici
Durante il mio lavoro quotidiano spesso mi capita di “impastare” tra loro terminologie e filosofie, di saltellare da una tecnica all’altra, di affidarmi a modelli diversi scegliendo quello che ritengo più idoneo al ricevente di quel momento.
La mia curiosità mi spinge sempre a studiare e leggere circa le antichissime Arti dedicate al Benessere, queste, che arrivino esse dall’oriente più estremo o dall’occidente a noi più vicino, sono sempre indirizzate al corpo umano… e il corpo è uno solo!
L’essere umano è uno e soprattutto è unico!
Guardo la persona e resto incantata dalla Sua tridimensionalità e trovo alquanto interessante sostituire il termine olistico con questa immagine.
Prendo in analisi il Grande Sovrano, il Cuore.
Secondo la nostra medicina ufficiale il cuore è “organo muscolare cavo, che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio e propulsore del sangue e della linfa …“.
Nella medicina Ayurvedica il cuore è chiamato Hidayam, che significa “questo”, in riferimento a “anima individuale”, è l’organo principale del nostro corpo, più importante dello stesso cervello, al suo interno ha uno spazio vuoto che accoglie l’Anima.
In Medicina Cinese, il Cuore governa il Corpo, ne è l’Imperatore; il cuore, il centro, la Ciotola vuota che accoglie lo Shen, mente, emozioni, spirito, shen, un tutt’uno.
Per ognuna delle discipline elencate, il Cuore, cavo, per accogliere, tutte le emozioni nonché il sangue; centro, indispensabile per il mantenimento della vita.
In ogni parte del mondo il cuore batte al centro del petto e può essere influenzato tanto dalle condizioni fisiche di altri organi che da condizioni emozionali.
Che meraviglia studiare il corpo umano, scrutarne la mente, ascoltarne l’anima! Facciamolo in Italiano, Americano, Cinese, Giapponese o Indiano, ma prendiamoci cura della nostra straordinaria individualità.
Possiamo semplicemente affermare che in natura ci sono gli alberi, punto.
Ci possiamo fermare a questa osservazione ma… se guardiamo con attenzione una betulla, ad esempio, notiamo che, a differenza di altri, ha la corteccia bianca, che ci mostra prima i suoi fiori e in seguito le foglie, e questa stravaganza ha un suo preciso progetto…
Amiamo la natura sino a volerne conoscere le singolari diversità; amiamo noi stessi tanto da chiedere al professionista al quale permetteremo di prendersi cura di noi, di considerare innanzi tutto la nostra UNICITA’, qualsiasi sia la tecnica e la filosofia che vorrà utilizzare.
Fantastici trattamenti a tutti!
Sara