BONES FOR LIFE ®, ho vissuto una storia

Per me, che di professione scrivo, dovrebbe essere facile raccontare il mio percorso. Invece già la parola «percorso» mi suona insoddisfacente per spiegare il cammino che ho fatto, e la storia che ho vissuto. Perché di questa si tratta, di una storia, dove al centro ci sono io, dove, come nella favole, ho affrontato animali cattivi e poi visto il castello del principe. Una storia che prosegue ancora oggi, per la verità, e ha ancora tante pagine da scrivere.

Ho iniziato nel 2012. E, invece di partire a raccontare gli inizi, parto dalla fine.

Ho imparato tante cose, posso dire: piccoli tasselli che, senza accorgermene, hanno trovato, come in un puzzle, il loro posto. Oggi capisco ciò che ho fatto in questi quattro anni quando corro e, ad ogni appoggio, penso al movimento che tutto il corpo fa ad ogni passo, lo visualizzo, so le curve che si formano, l’onda che si crea. Lo capisco quando sto seduta a un tavolo e appoggio diversamente i piedi a terra o la schiena alla seggiola. Lo capisco quando sto in piedi e penso a come tengo le ginocchia. Lo capisco quando nuoto a rana. E quando guardo gli altri e noto eventuali loro modi di camminare e muoversi.

Non so se, prendendo una fotografia del 2011 e una di adesso, si veda la differenza. E’ però interiore. Con Michela, incontro dopo incontro, abbiamo lavorato su ogni muscolo, in maniera quasi chirurgica, con esercizi che hanno scomposto ogni movimento, lo hanno analizzato, fatto vivere nella notte dei tempi.

Abbiamo parlato, tanto, di muscoli e ossa, ho disegnato persino le ossa e imparato nomi che mai avrei immaginato e di cui ora conosco la loro collocazione.  Ho guardato infinite volte la riproduzione dello scheletro umano. E, soprattutto, ho immaginato il mio.

Ho vissuto tante sensazioni. E tante emozioni e ne ho anche parlato, dando nomi, colori, descrivendole. A volte, di fronte agli esercizi più difficili, ho pensato di non farcela mai, di non smuovere determinati meccanismi e abitudini. In determinati esercizi mi sono sentita impotente. A volte ho avuto paura, quella profonda, che si avverte nella pancia, non certo, e solo superficialmente, nella testa. Ma, sempre, inaspettatamente, ho anche provato gioia, un benessere che viene da dentro, che senti quando il corpo sta bene. Ho esultato quando ho sollecitato il corpo e ha risposto alla grande: una gita di ore (senza alcun allenamento), una lunga corsa. E ti rendi conto di esserci, di stare bene, di non essere in difficoltà come gli altri: di conoscerti a fondo, sapere cosa fare!

Una volta pativo l’assenza di una lezione. Ora, quel benessere mi accompagna anche in assenze più lunghe, tipo i periodi di vacanza. La frustrazione che a volte provo, incaponendomi quando non riesco a fare un esercizio, viene surclassata dal potere di accettazione, che ho imparato (o provo a imparare!), e dal sapere che tutto andrà a posto. Perché davvero un giorno anche l’esercizio più impossibile riesce: mi è successo tante volte in questi quattro anni. Intanto, anche se uno, sul momento, non raccoglie subito quel frutto tanto voluto, va a casa e sa “ascoltarsi”, si conosce meglio.

Questo non è stato solo un percorso fisico che comunque mi ha scolpito e dato una solidità corporea (mi viene da dire, e ne sono convinta, che mi ha reso anche più bella). E’ stato anche un percorso mentale. Quella forza nata dai muscoli e dalle ossa è arrivata oltre. Mi ha permesso di alzare lo sguardo, sentirmi ben ancorata a terra. Mi ha fatto capire che molte abitudini posturali sono figlie del carattere e che tutto, davvero tutto, si può cambiare. A volte capita quando meno ce lo aspettiamo.

Siamo schiavi della abitudini, corporali e mentali. Invece, come con l’esercizio, possiamo liberare il corpo da questi schemi e lasciarlo muovere armonicamente e liberamente, così possiamo fare con la nostra testa. Accettandoci, ma accettando anche che il domani non è affatto scritto, che c’è un processo di maturazione di cui noi siamo gli assoluti protagonisti. Smettiamola di inseguire schemi e modelli.

Di norma, il futuro è sempre più ricco e felice di oggi e di ciò che ci aspettiamo da lui. E anche le prove, le più ardue, fisiche e mentali, ci portano più in là.

Quando guardiamo indietro guardiamo ciò che abbiamo fatto. Chissà, un domani, dove tutta questa potenzialità ci condurrà.

Chiara Priante

BONES FOR LIFE ®, ossa per la vita, con Michela Palmisano presso lo studio Shiatsu di Orbassano

 

 

 

Condividi: