Riflessologia facciale, almeno due ragioni per amarla!
Buongiorno a tutti, da Ettore Vai. Oggi vi racconto qualcosa circa la Riflessologia del volto.
Velocità e praticità.
Questa potrebbe essere già una sintesi efficace,e per un pigro come me, ragione e motivo di praticarla.
In realtà, mi domando come la pigrizia abbia tollerato che io intraprendessi studi che certamente non han niente a che fare con l’indolenza del dolce far niente, al contrario, richiedono costante studio poiché in continuo sviluppo.
La Riflessologia del volto è una tecnica giovane con origini popolari antiche.
L’ideatore, professor Bui Quoc Chau è un giovane medico praticante Vietnamita; in ospedale utilizza il percorso dei Meridiani Energetici e l’Agopuntura, metodi efficaci e meno costosi dei farmaci. In questo momento storico la povertà è tanta e le medicine scarseggiano.
C’è l’embargo e i mutilati dalla guerra rovinati dal napalm, piegati dalla fatica, sono a centinaia,
Il Dottore interviene come può ma spesso la giornata non basta.
Un caso difficile non gli permette di dormire per una notte intera. Un suo ricevente non ha nessun giovamento dalle cure, il dolore acuto di un mal di schiena lo sfianca, non gli concede tregua.
Dopo giorni, come spesso accade, è una riflessione illuminante che offre la risoluzione: il professore pensa alla radice della parola setto nasale(song mui) e la confronta con quella della colonna vertebrale (song lung), pensa, “C’è una corrispondenza!”.
Prova a osservare con attenzione, sfiorare, trattare e attendere reazioni; prova a utilizzare un ago sulla parte che egli identifica come riflesso della colonna sul volto e… il dolore sparìsce.
Il professore data la nascita di questo metodo al 26/03/1980, si apre un mondo, e in questo mondo mi ci sono tuffato. Non utilizzo aghi, ma unicamente strumenti che vengono solo appoggiati sulla pelle, in maniera decisamente non invasiva.
In questa tecnica presenti due principi fondamentali a me cari:
- Velocità, una delle espressioni massime di questa tecnica è spesso la sua efficacia in pochi secondi.
Un dolore che in una scala da 1 a 10 troviamo valorizzato al suo massimo, in pochi secondi si potrebbe abbassare a un livello di 7 o 5, per molti potrebbe significare riuscire a dormire. - Praticità, una volta scoperto un punto o una zona da lavorare lo si può fare da soli con l’ausilio di semplici strumenti, uno specchio, le dita o le nocche delle mani, il cappuccio di una biro, ecc.
Lo scopo dell’operatore è quello di ridare equilibrio ed istruire il ricevente in modo che riesca a mantenerlo con auto trattamenti.
I risultati li ho,mi diverte e sorprende,e questo vi garntisco,per un San Tommaso come me è moltissimo.
A presto, Ettore.